domenica 21 marzo 2010

E-KIDNA - SECOND HAND LIVE

Parteciperemo a questo evento, come disegnatori Live...
Vi chiederete: cosa centrate con il teatro e i libri?
La risposta è semplice, abbiamo realizzato delle tavole, dal romanzo di Michael Zadoorian, Second hand, appunto.
Che faranno da contorno alla serata...
Letture sceniche, danza, musica e naturalmente fumetti.

Lunedì 22 marzo,dalle ore 19.00, presso il teatro Teatro Leonardo da Vinci.
Naturalmente a Milano.

"Personalmente, trovo che le cose nuove siano noiose. Non hanno storia, non vibrano...Credo che maneggiare qualcosa che è appartenuto ad altri, sia come poter sfiorare il loro passato. È un modo per toccare le persone senza fare casino con i sentimenti"






Teatro Leonardo da Vinci
Piazza Leonardo da Vinci, ang.via Ampère 1- Milano -
posto unico 5 euro
brindisi offerto da Piccolo bacco dei Quadroni

domenica 14 marzo 2010

E-KIDNA - OLTRE OGNI LIMITE parte 4

La vita, era stata rovinata. Lo avevo capito.
Ma quello che mi aspettava, era molto peggio.
Quella notte non avevo dormito, il mio cervello era a oieno regime. Voleva cercare una soluzione. Una soluzione razionale, reale. Ma niente.
Mi alzai, anche se era presto. Feci colazione, fuori era ancora buio e fino a quando non accesi la televisione, il silenzio mi trapanò i timpani. Vecchi telefilm e telegiornale.
La lasciai parlare.
Anche all’esterno, sembrava tutto cambiato. Presi la bici, per andare al lavoro e anche la città, sembrava addormentata. Sembrava statico, immobile. Come se fosse una scenografia teatrale.
Dipinta su delle assi di legno. Legno scadente.
Raggiunsi il capannone, misi a posto il casino e mi rinchiusi nell’ufficio. Dovevo preparare il lavoro giornaliero.
Poi mi accorsi che sulla segreteria lampeggiava il numero 33.
Strano, non eravamo mai stati così richiesti. Soprattutto durante la notte, quando eravamo chiusi.
Schiacciai il tasto play e quello che seniti, mi fece venire i brividi.
Prima, I Carabinieri. Poi i miei genitori e degli avvocati.
Tutti molto agitati e perché poi? Perchè secondo loro… Ero morto.
Più tardi, quando arrivarono i ragazzi. Tutti non potevano credere hai loro occhi. Pensavano veramente che io fossi morto.

Secondo la versione ufficiale, ero stato sbalzato dalla mia bicicletta. Martedì sera, mentre stavo tornando a casa. Il "mio corpo" è stato trovato da dei netturbini, durante il loro turno. Era riverso a terra. Lo sbalzo mi aveva fatto finire in un fosso. Non ero conciato bene.
Le autorità si sono messe immediatamente al lavoro e hanno avvisato tutti.

Dovevo capirci qualcosa, era l’ennesimo tassello.
Frugai nelle tasche e presi il bigliettino da visita che mi aveva lasciato quell Carabiniere. Feci il numero.
Mi invitò alla centrale, per chiarire la vicenda. Sembrava più interdetto di me.
Anche se andai, non volevo parlare. Chi mi avrebbe creduto, era una storia assurda.
Ma anche questa, lo era.
Volevo solo vedere il corpo, il mio cadavere. Anche se era uno squallido scherzo.

Mi accompagnarono subito in obitorio. Quando entrai la patologa sbiancò e per poco non svenne.
Volevo uscirmene con una battuta, ma non mi sembrava il caso.
Il corpo era disteso su un tavolino di metallo. Era freddo.
La patologa (una signora sveglia di media altezza e con alti capelli cotonati) si avvicinò ed afferrò i lembi del lenzuolo bianco e nervosamente lo sollevò. Tutti guardammo il volto del cadavere e poi mi fissarono.
Da 23 anni che vedo la mia faccia riflessa in uno specchio e chiunque fosse, in vita, poteva essere il mio fratello gemello.
La cosa mi faceva un po’ senso, era come in quei racconti: sei morto, esci dal tuo corpo e rimani del tempo a fissarlo e ad osservare la gente attorno a te.
Mi avrebbe sconvolto, ma esteriormente rimasi di marmo.
Era come se stessi vedendo un film senza patos.
La patologa, poi, mi prelevò del sangue, dei capelli e della saliva: probabilmente volevano confrontarli.
Marco, il Carabinieri, sapeva che non potevo esserci io, dietro allo scherzo del corpo. (truffa o cos’altro?!)

Ma mi fece una domanda. Che mi colpì come una bastonata.

Chi inscenerebbe la tua morte? E chi ne trarrebbe vantaggio?

E-KIDNA - OTHER MEDIEVALHERO




mercoledì 10 marzo 2010

E-KIDNA - DIARIO di SOPRAVVIVENZA di un single, insieme a Tre COINQUILINE

CAPITOLO UNO
- DIETA

Immaginate una donna. Molto stressata. Ci siamo? Stress tipo “CAVOLO NON MI VENGONO LE MIE COSE!!!” concetto cristallino, no!? Bene. Adesso pensatene un'altra, che è l'incrocio tra un'infermiera e la mia nonna. Una che si preoccupa solo di “Cosa hai mangiato?”. Ed ora, a una secchiona: tipo casa chiesa. Anche se in realtà casa-lavoro e poi ancora a casa, e che ne sa davvero. Su tutto... questa è difficile, lo so. Ma neanche troppo.
Bene! Ora, pensate a tutte queste caratteristiche in una sola donna...
Vi garantisco, non è facile, ma ci si può convivere.
La convivenza, per principio, deve essere pacifica... altrimenti il tutto diventa impossibile.

REGOLA 1: NON PENSARE DI SAPERE PIU' DI LEI!
a) ti fregano come vogliono. Attivano quella parte del cervello, che ogni giocatore di scacchi accende quando iniziano una partita.
b) se riesci comunque a vincere questa battaglia, sarà guerra aperta, e con un solo finale possibile: sottomettersi e ACCETTARE che lei ha ragione anche quando ha torto.
ESEMPIO:
Sere fa, dopo vari giorni di cucina vegana e cinese, pensavo a una bella serata pizza. Da qui, inizia la discussione con la compagna di tetto.
È allarmante quando sanno già la “cazzata” che farai/dirai ancor prima che tu la possa pensare.
Mi spiega con molta semplicità elementare, tipo Sherlock a Watson, la difficoltà che ha lo stomaco nel digerire il formaggio, mischiato alla carne e alla pasta, e a quanto è complicato da smaltire durante la notte...

Il consiglio che posso dare a Te, caro lettore, è:
1: prova, senza esagerare troppo, a dirle una semi verità, tipo ”... ma è buona” e non: “mi son rotto di magiare solo verdure e cibo con bacchette”, perché questa frase non è di quelle che ti perdona se la guardi con degli occhi da carlino sgranati, ma è una che richiederà una flagellazione pubblica in Piazza del Duomo durante le riprese di Mtv!
2: se la pre-scusa non funziona, chiediti seriamente se la vuoi la pizza... perché per usare il punto 3, non devi fargli capire che hai dubbi/ripensamenti. Ricordati che ti leggono il pensiero, e hanno un “cazzata-radar” impostato su di te sempre attivo.
3: proponi di fare una passeggiata, o una uscita con gli amici. Qualunque cosa che richieda movimento. Anche un incontro con la ragazza... la brutta notizia, però, è che poi dovrai fare la post-scusa. Ecco perché DEVI essere davvero sicuro che VUOI la PIZZA.
Di sicuro, lei lo apprezzerà. Anche perché si renderà conto che hai colto il messaggio. Non quello che la pizza fa male e il giorno dopo avrai una seduta sul trono che ti rovinerà la mattinata, ma che sei importante, e quello che mangi è una scusa bella e buona per poterti dire che gli importa di te. Quindi non vedere solo il male di un comportamento sbagliato, ma di notare quella leggera ombra di bene che cerca di nascondere nel suo modo di pensare
E poi, anche a lei piace la pizza... ma non lo ammetterà mai... altrimenti non servirebbe a un cacchio questo capitolo?
DIETA parte 2

Ma c’è chi sta peggio. Io, invece, sono sempre un single… Uno splendido single. Non ridete.
Il mio problema è diverso, vivo ancora con i miei.
Non che mi lamenti, sia chiaro. Alcune volte è meglio così, ma altre volte…
Un altro particolare, lavorano tutte e due. Ed è come se vivessi da solo.
Quindi, sono io, da solo, faccia a faccia con pentole e fornelli.

Non ho regole precise, me le sono fatte con l’esperienza:
non beve l’uovo crudo come fa Rocky, perché poi stai male, non mischiare spaghetti e marmellata, perché è una cazzata… Però ho scoperto che l’ananas sulla pizza è ottimo!
Comunque, ho sempre fatto da solo. Non immaginatevi un disadattato, che vive in una topaia e che lotta con i cani del vicinato. Per un pezzo di bistecca… Anche se Sparchi mi deve due ciambelle e un biscottino.
È solo che apro il frigo e solo li, so cosa mangiare. Prendo un po’ di questo e un po’ di quello ed ecco fatto. Niente robe unte o iper-grasse alla Mc Doland.
Non vorrei arrivare a trent’anni e avere un fegato grosso come un gatto di quaranta chili.
Ma qualsiasi cosa cucini, c’è sempre il Mother-ispector. Ti analizza, da cima a fondo.
Ed è già tanto che non ti consegna un barattolino e ti dice di farla li dentro. Per il controllo della blin, blin.
Non mangi abbastanza, bam ti riempiono il piatto. Mi sa che non stai bene (t’ho, porta sfiga), bam, ti riempie ancora il piatto. La cosa va peggio quando ci sono gli altri parenti, magari che non ti vedono da tanto. E che queste piccole differenze, gli saltano subito all’occhio.
E poi arriva la sacra nonna, che passa, per controllare se io e gli altri, abbiamo ripulito il piatto.
“Hai miei tempi…” iniziava sempre così.
Per questo mi sono abituato a mangiare di tutto. A sapermi arrangiare. Perché in un futuro, non si sa mai.
By D. Cappelletti, D. Brida

domenica 7 marzo 2010

giovedì 4 marzo 2010

E-KIDNA - HEARTBREAKS STRAT'S UP

Cosa succederebbe se, un giorno, qualcuno o qualcosa ti dicesse che la tua vita dipende dalle due uniche persone cui tieni: tua madre e la tua ragazza. Un piccolo particolare: si odiano. E questo metterà in seri dubbi, la sopravvivenza del protagonista. Un viaggio tra ricordi ed esperienze di vita, non sempre piacev......oli, ma che hanno segnato la vita del ragazzo.Sia lui che noi, siamo degli spettatori, in attesa del giudizio finale. Giudizio che continua a cambiare, come sopra ad una bilancia. E il verdetto è nelle mani ad una giuria, non del tutto imparziale...

E-KIDNA - MEDIEVAL HERO
















lunedì 1 marzo 2010

E-KIDNA - BATMAN COMICS




E-KIDNA - OLTRE OGNI LIMITE parte 3

Il giorno dopo. Nel mio ufficio, non facevo altro che pensare a quello che era successo. Giocherellando con qualsiasi cosa che c'era sul tavolo.
Nessuna consegna. Il lavoro sporco toccò ad uno dei sottoposti.
Un amico. Naturalmente pagato con degli extra, non gratis.
Martina si accorse di tutto e immediatamente ci infilò il naso.
Domande su domande:

Cosa sta succedendo? Cos'hai? Non ti ho mai visto così...

All'inizio, mi limitavo solo a scuotere la testa, per accontentarla. Per fargli capire di lasciare la presa, ma non funzionava.
La pressione era troppa, forse quello che era successo, non era niente. Qualcosa mi spinse a parlare. Gli raccontai tutto: della telefonata, della valigetta e dello strano tizio della macchina.

"Questo, mi sta prendendo in giro" deve aver pensato.

Ma quando gli ho fatto vedere la roba che ho trovato, a cambiato espressione.
Entrambi avevamo la sensazione che c'era qualcosa nell'aria. Qualcosa di grosso. Ero stato immischiato qualcosa di grosso. O almeno ci speravamo, speravamo in una bella avventura.
Immaginazione. Suggestione da film o telefilm... Al momento, non avrei potuto dirlo.

Dovete sapere che, Martina ed io, abbiamo un rapporto speciale: ci conosciamo da quando eravamo bambini. Abbiamo passato tutta la vita assieme: dalla scuola, fino al lavoro.
Non come un'amante, ma più come un'amica.
E' stata lei a convincermi a metter su la mia l'attività e poi, come tutti i maschi, sono riuscito a rovinare tutto. Diciamo solo che siamo usciti insieme e ho scoperto che gli uomini non sono di certo la sua passione.

La discussione, continuò per un'ora. Tanto che il resto dei miei uomini, si era fermato ad ascoltare. Preoccupati.
Anche se, non era una cosa che li riguardava.
Martina prese la chiave che avevo messo sul tavolo.
Aveva un'idea: suo zio, nel suo negozio, faceva copie di chiavi. Gli avrebbe chiesto un favore. Gli avrebbe chiesto di rintracciare la provenienza di quel'arnese di metallo.

Meno uno. Ora, dovevo capire che cosa stava succedendo e a che cosa servivano la tessera.
E soprattutto, che cosa rappresentava il simbolo sulla spilla.